Per capire di chi stiamo parlando, è bene dare qualche dato: le ventitre avventure vissute da Tintin hanno venduto 105 milioni di copie in Francia e oltre 52 milioni negli altri paesi. Più che un vero campione d’incassi, Tintin è però un simbolo: l’emblema della bande dessinée franco-belga, un personaggio storico dei fumetti apprezzato in ogni angolo del mondo.
Il ragazzo col ciuffo è molto conosciuto ma di lui si sa ben poco, un alone di mistero avvolge la sua età, il suo passato, la sua famiglia.
Di certo sappiamo che fa il reporter e che ha l’indole dello scout adulto mosso da una curiosità irrefrenabile. Viaggia per il mondo in cerca di avventure, gli piacciono soprattutto le terre esotiche e arriva sulla luna prima del 1969. Hergé, al secolo George Remi, ha creato un personaggio candido, colto e sensibile e lo ha disegnato con ricercata raffinatezza costruendogli intorno storie di intensa vivacità narrativa.
Particolare attenzione bisogna dare al segno grafico, Hergé è infatti inventore della “linea chiara” che predilige segni netti e vignette pulite. Spesso, questo grande maestro del fumetto combina personaggi molto iconici con sfondi assai realistici. Questa combinazione detta effetto di mascheratura permette ai lettori di usare una serie di linee per vedere, un’altra serie per essere.